VK3 previene efficacemente la progressione del cancro
Il cancro alla prostata (PC), uno dei tumori più comuni negli uomini, è come un killer silenzioso: la maggior parte dei pazienti manifesta sintomi a lenta progressione che possono poi evolvere in un tumore potenzialmente letale. A quel punto, il cancro alla prostata può diventare così intrattabile che tutte le opzioni terapeutiche disponibili non rispondono più.
Come dice il proverbio, il trattamento si basa su "tre punti della medicina, sette punti del mantenimento", e questo "mantenimento" si riferisce il più delle volte al tonico alimentare. Il cancro alla prostata è una malattia progressiva a lungo termine. L'adozione di metodi di intervento appropriati, come uno stile di vita e una dieta ragionevoli, nella fase iniziale della malattia può effettivamente ritardare la progressione del cancro alla prostata e migliorare la prognosi dei pazienti.
Il 25 ottobre 2024, il team del professor Lloyd Trotman del Cold Spring Harbor Laboratory ha pubblicato sulla prestigiosa rivista accademica internazionale Science un articolo di ricerca dal titolo: La terapia proossidante dietetica mediante un precursore della vitamina K mira alla funzione della PI 3-chinasi VPS34.
Studi hanno dimostrato che un integratore pro-ossidante, il menadione (vitamina K3), può rallentare la progressione del cancro alla prostata. Il menadione è un precursore idrosolubile della vitamina K, comunemente presente nelle verdure a foglia verde, e la sua funzione fisiologica è principalmente quella di promuovere la coagulazione del sangue e partecipare al metabolismo osseo.
Studi sul meccanismo d'azione hanno dimostrato che VPS34 è un bersaglio chiave della fosfatidilinositolo 3-chinasi (PI3K); il menadione può inibire l'attività di VPS34, ridurre la produzione di PI3P e aumentare lo stress ossidativo che porta alla morte delle cellule tumorali della prostata. Al contrario, le cellule normali crescono lentamente e quindi dispongono di riserve energetiche sufficienti per resistere a questo danno. Inoltre, il team di ricerca ha dimostrato che il menadione ha anche un effetto terapeutico in una malattia genetica fatale chiamata miopatia miotubulina legata al cromosoma X (XLMTM).
Questi risultati rivelano un modo semplice ma efficace per intervenire sul cancro e hanno nuove implicazioni per il trattamento di altre malattie genetiche causate dalla disregolazione dell'attività chinasi.
Il team ha trattato i modelli di topi RapidCaP con un integratore proossidante, il menadione sodio solfito (MSB), un composto che è un precursore della vitamina K nei mammiferi. Hanno scoperto che un'integrazione giornaliera di MSB nell'acqua potabile potrebbe inibire la progressione del cancro alla prostata e produrre un effetto inibitorio duraturo.
Nel complesso, lo studio, pubblicato su Science, suggerisce che l'aggiunta di integratori pro-ossidanti alla dieta per integrare l'MSB può ritardare efficacemente la progressione della malattia del cancro alla prostata. Questo perché l'MSB può inibire l'attività della PI3K chinasi VPS34, ridurre la produzione di PI3P e aumentare lo stress ossidativo, che porta alla morte delle cellule tumorali della prostata. Inoltre, nella miopatia miotubulare legata al cromosoma X (XLMTM), l'MSB può inibire l'attività della chinasi VPS34, ripristinando i livelli di PI3P a livelli che possono migliorare lo sviluppo muscolare.